Si è tenuto martedì a Bologna il convegno inaugurale di presentazione di
It’s Bio, il nuovo progetto di valorizzazione della produzione ortofrutticola biologica lanciato dalla
AOP Gruppo Vi.Va.
Il convegno è stato l’occasione per condividere uno sguardo a tutto tondo sul settore, evidenziando i trend attuali, il contesto ambientale e sociale e le strategie necessarie per la valorizzazione di questo segmento premium.
I dati in sintesi
L’unione Europea ha posto tra i suoi obiettivi 2030, la conversione al metodo biologico del 25% dei terreni agricoli. L’Italia è il terzo paese produttore di Biologico in Europa.
Rispetto alle vendite interne i dati (aggiornati a luglio 2022) mostrano, in generale, una sostanziale tenuta delle vendite in termini di valore con 5 miliardi di cui 3,9 miliardi di acquisti in Gdo che presenta una sostanziale stabilità sulle vendite -0,8% rispetto al pari periodo 2021 (dati Nomisma 2022) e 1 miliardo di euro per il fuori casa, pari al +53% rispetto al 2021. Molto positivi i dati sull’export che ha toccato il +16% nel 2022.
(E’ possibile scaricare la relazione completa a cura di Claudio Scalise in fondo all'articolo)
Il contesto ambientale e la percezione del consumatore
Rispetto alla percezione del consumatore, da un’analisi ISMEA 2022, si evidenzia
la percezione del prodotto bio in termini di benefici salutistici (60%) e ambientali (52%) ma il consumatore chiede maggiore chiarezza e informazioni rispetto alla sostenibilità dei prodotti e alla differenza rispetto al prodotto tradizionale. (Fonte Nomisma)
Ma se i driver di acquisto dei consumatori italiani mostrano una dichiarata propensione verso gli aspetti legati alla sostenibilità, siamo di fronte ad
uno scenario mondiale di estrema incertezza che sta determinando una perdita del potere di acquisto delle famiglie, che di conseguenza dovranno razionalizzare gli acquisti.
A fronte di questa situazione, per il biologico è necessario mettere in campo una strategia di comunicazione basata sulla valorizzazione, evidenziando in modo semplice e diretto i vantaggi reali in termini si sostenibilità ambientale.
Vantaggi evidenti, come ci mostra nella sua relazione il
Professore Giovanni Dinelli, docente ordinario all’Università di Bologna e direttore del corso di formazione in Agricoltura Biologica, per il quale le evidenze scientifiche dimostrano come l’utilizzo di un’agricoltura biologica determini emissioni di CO2 nettamente inferiori, minore consumo di acqua, nessun utilizzo di sostanze chimiche di sintesi con conseguente riduzione di impatto sia per la difesa che per la concimazione, minore impatto sull’eutrofizzazione delle acque.
Tematiche fondamentali anche per
Roberto Pinton membro italiano del board IFOAM, che ha tracciato un quadro molto preoccupante dal punto di vista ambientale, per il quale si rende necessario un cambio di rotta, “Le 4 P del marketing non bastano più” aggiunge “Product, Price, Place, Promotion: oggi dobbiamo aggiungere anche la P di Planet e quella di People”, ponendo al centro delle nostre politiche la tutela dell’ambiente, che coincide con la salute dell’uomo.
Il progetto It’s Bio
Una risposta da parte della produzione arriva dal lancio del progetto It’s Bio, promosso da AOP Gruppo Vi.Va, che rappresenta i principali attori del settore ortofrutticolo bio. “
Il Progetto It’s Bio è un esempio del potenziale che abbiamo – afferma Mario Tamanti, direttore del consorzio -.
Si pone l’obiettivo di comunicare i valori dell’ortofrutta biologica in Italia, Belgio e Grecia nel triennio 2022-2025 per un valore totale di 1,5 milioni di euro con azioni finalizzate a migliorare la conoscenza da parte dei consumatori della filiera ortofrutticola biologica evidenziandone gli aspetti legati alla sostenibilità, ambientale oltre che alla salubrità e sicurezza”. Per raggiungere questi obiettivi, oltre alla realizzazione di un sito web e all’apertura dei canali social, il progetto metterà in campo anche un’intensa attività in store con 360 giornate promozionali all’anno su oltre 160 punti vendita.
