Nel mese di ottobre 2020 SGMARKETING ha realizzato un’indagine trade volta ad inquadrare gli impatti di mercato generati dalla crisi pandemica sul reparto pescheria in GDO. La ricerca ha visto il contributo di 16 primarie catene distributive.
Ingenerale emerge come nel 2019, anno pre-pandemico, tutti i segmenti ittici abbiano espresso performance positive con l’eccezione dei ready-to-eat venduti al banco servito. Si segnalano, in particolare, gli ottimi risultati del fresco eviscerato, a tranci e a filetti, sia nel banco assistito che a libero servizio, del pesce fresco tal quale confezionato, del sushi confezionato e degli affumicati.
Con riferimento alla fase di Lockdown, si evince, invece, una caduta trasversale delle vendite nel banco servito e del sushi confezionato; crescono, invece, il pesce fresco tal quale ed eviscerato confezionati e i prodotti a maggiore conservabilità, come affumicati, conserve e surgelati.
Venendo al Post-Lockdown, riferito al periodo 25 Maggio - 27 Settembre 2020, è possibile rilevare un andamento trasversalmente positivo per tutti i segmenti, tra cui spiccano l’affumicato, il surgelato, il sushi confezionato, così come il pesce fresco tal quale ed eviscerato a libero servizio.
Pensando al futuro, sono tre le aree strategiche maggiormente citate per lo sviluppo delle vendite: la professionalizzazione degli addetti, l’introduzione e valorizzazione di filiere locali e lo sviluppo di linee di prodotto senza antibiotici. Ulteriori ambiti di lavoro suggeriscono un maggiore focus su filiere nazionali, ma anche lo sviluppo della Marca Del Distributore e l’adozione di certificazioni di benessere animale.
Lato consumatore, SGMARKETING partner scientifico di Mark Up, ha realizzato un’indagine consumer su 1.000 acquirenti e consumatori di ittico, in modalità CAWI, volta a rilevarne eventuali cambiamenti nel paniere di spesa e nei luoghi di acquisto, verificandone le sensibilità emergenti rispetto alla categoria.
Rispetto ai canali di vendita, quello preferenziale per l’acquisto è la GDO con una quota di esclusivisti per i Super pari al 51,5%, a seguire le pescherie, che raggiungono un valore pari al 31,5%.
Dall’analisi delle interviste e l’ascolto dei desiderata, abbiamo individuato le aree di lavoro strategico per la distribuzione:
• Il presidio della filiera, come elemento di garanzia in grado di colmare i gap assortimenti evidenziati in rapporto alla disponibilità di prodotto pescato e di filiere allevate certificate.
• L’ingaggio del consumatore finale, attraverso una relazione di fiducia con gli addetti del banco servito, touch point preferenziale per il 46% dei rispondenti.
• La garanzia del servizio: dal prodotto eviscerato, sfilettato, al ready to cook e al segmento del ready to eat. Questi ultimi due, in particolare, veri e propri bacini di acquisto relativamente ancora poco penetrati.
• Il sostegno del consumo domestico sulla base di argomenti quai la salubrità. In particolare, il 48% dei rispondenti si dichiara propenso a diventare heavy consumer incrementando la frequenza settimanale di 8 punti percentuali rispetto il 2019.
Elementi tutti a sostegno di una categoria di prodotto che, all’interno del paniere dei freschissimi, rappresenta la fonte proteica animale più cool del momento.
