Novità Freschissime

Trend 19 febbraio 2020

L’ittico nel mercato 4.0

Le istanze consumer e le strategie del retailer
L’ittico, cenerentola tra i prodotti freschissimi, è la categoria destinata ad aumentare prospetticamente in misura maggiore la propria presenza sulla tavola del consumatore nazionale, sia dentro che fuori casa.
A certificarlo l’annuale analisi consumer dedicata al comparto a cura di SGMARKETING implementata in modalità CAWI (Computer Assisted Web Interviewing), su 1.000 consumatori ed acquirenti di pesce in GDO dalla quale emerge il profilo di un consumatore di pesce sempre più coinvolto ed intenzionato ad aumentarne la frequenza di consumo mensile, passando dalle attuali 6,3 volte dichiarate alle prospettiche 7,9 volte, in un orizzonte temporale a tre anni.

Se guardiamo al segmento ittico fresco, tra chi dichiara di averne aumentato il consumo, la motivazione principale risulta essere il vissuto salutistico di cui la categoria largamente gode, associato alla migliore qualità e disponibilità di prodotto nei luoghi normalmente frequentati per fare la spesa. Nel processo di spesa, la freschezza (14%), il prezzo (10%), e la garanzia di prodotto e origine italiana (ambedue al 7%) rappresentano i driver ritenuti rilevanti per qualificare lo shopping di categoria.

Per quanto riguarda gli elementi informativi, i gap tra informazioni osservate e informazioni desiderate evidenziano un’area di lavoro relativa alle caratteristiche di prodotto, dalla tipologia di alimentazione e al tipo di pesca e/o allevamento praticato. Altre informazioni utili a supportare il racconto di prodotto a punto vendita sono la preparazione in cucina, l’assenza di spine e il numero di porzioni.

Facendo un focus sulla categoria, sulla base del giudizio dei rispondenti su scala da 1 a 7, è stato possibile confrontare il percepito relativo al segmento “allevato” con quello afferente al “pescato”, mettendo a nudo gli specifici differenziali relativi di vissuto. Il prodotto pescato racchiude, a detta degli intervistati, tutti gli elementi connaturati ai concetti di “naturalità” e di “resa palatale” (sapore e carne soda), abbracciando in misura rilevante l’aspetto edonistico. Di converso, il prodotto ittico allevato preserva, in rapporto al primo, un posizionamento maggiormente connotato sul fronte dell’italianità, della freschezza e della convenienza di prezzo.

Coerentemente con quanto descritto, da parte degli operatori della distribuzione emerge la necessità di attivare una politica indirizzata a garantire e a rafforzare gli elementi di garanzia per un consumo responsabile, in particolare sottolineano l’importanza focale di pratiche produttive volte ad eliminare/minimizzare l’utilizzo di antibiotici (8,6) e a ridurre l’inquinamento degli impianti con sistemi di allevamento integrato, filtrazione, decantazione e depurazione (8,4), così come di una logistica distributiva funzionale a minimizzare il tempo di transito del pesce allevato fino al banco del supermercato (8,5).

In conclusione, sono tre le aree di lavoro a sostegno della categoria, la prima è la “sostenibilità” che rappresenta la necessità per gli operatori di tradurre attributi e benefici di prodotto in maniera coerente rispetto all’attuale sensibilità del consumatore rispetto a questo tema; la seconda è relativa al qualificare l’esperienza di acquisto a sostegno del vissuto positivo del prodotto quale espressione di aspetti edonistici e salutistici, con la consapevolezza che esiste un concreto potenziale di sviluppo della categoria a partire dal sostegno e della valorizzazione di prodotto a punto vendita, 12 mesi l’anno.
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