Si sta svolgendo in questi giorni in Puglia l'undicesimo simposio internazionale sul carciofo, cardo e prodotti selvatici della famiglia delle Asteraceae, organizzato dall'Università di Foggia in collaborazione con la International society of horticultural science (ISHS), con il patrocinio dell'Assessorato all'Agricoltura della Regione Puglia.
Il convegno, che richiama studiosi e ricercatori da tutto il mondo, è un utile occasione utile per fare il punto sulle modalità e sulle tecniche produttive, sulle buone pratiche di miglioramento per l’ impatto ambientale e sulle innovazioni incremenatre la produttività e la commercializzazione.
All’interno del fitto programma di eventi, SGMARKETING ha preso parte alla tavola rotonda dal titolo "Scenari attuali e nuove prospettive per il mercato del carciofo”, in cui abbiamo presentato lo scenario di mercato e le strategie per la commercializzazione di un prodotto che, con poco più di 370mila tonnellate prodotte ci vede l’Italia come il primo Paese produttore di carciofi al mondo, con Puglia e Sicilia che insieme sfiorano i tre quarti della produzione nazionale.
“Il carciofo, che è una delle colture più tipiche e tradizionali dell’Italia e del mediterraneo, sconta una riduzione dei volumi di vendita.” -Spiega Claudio Scalise, Managing partner di SGMARKETING - Ciò è dovuto a diversi fattori. Innanzitutto, la scarsa conoscenza del prodotto e delle sua caratteristiche organolettiche da parte delle fasce più giovani della popolazione. Il consumatore tipo è infatti over 55 anni. In secondo luogo, la difficoltà di manipolazione e di preparazione delle ricette, solo in parte compensata dalla diffusione di prodotto pulito di 1° gamma evoluta.
In compenso però negli ultimi anni abbiamo assistito ad un aumento del prezzo medio grazie proprio all’introduzione di elementi di servizio, rispetto al tradizionale prodotto tal quale.
Una strategia di valorizzazione sul mercato dovrebbe passare da: una ulteriore inserimento di servizio sul prodotto ( IV/V gamma) , una comunicazione efficace sui plus salutistici del prodotto, sulla versatilità in cucina : primi, secondi2, condimenti e relativi suggerimenti in termini di ricettazioni, uno sviluppo delle esportazioni verso mercati esteri che ancora poco conoscono e consumano il carciofo. Un dato emblematico, - conclude Scalise - riguarda il fatto che l’80% circa della produzione e del consumo del carciofo avviene nei paesi del mediterraneo.
Dal convegno, a cui hanno preso parte numerosi stakeholder ed esperti del settore, oltre all’Assessore Regionale Donato Pentassuglia, risulta pertanto che c’è ancora tanto lavoro da fare in termini di valorizzazione, ed un buon potenziale di crescita, per questo prodotto dalle tante proprietà ancora poco conosciuto al di fuori del nostro bacino.